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Risultati per: morte

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Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

254955
Saltini, Guglielmo Enrico 17 occorrenze
  • 1862
  • Le Monnier
  • Firenze
  • critica d'arte
  • UNIFI
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Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

chi fa assai e bene offende sempre chi non può fare nè sa. Ma quando improvvisa e per tremendo caso lo colse mentre attendeva ai lavori la morte

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condusse con ammirabile sapienza. Cominciata però nel 1845, non gli concesse la morte immatura, che fu dolore di tutti, vederla compiuta.

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modificazioni venne poi sott’altro nome eseguito, fu la causa principale della sua alienazione e quindi della morte: tanto accorò l’infelice la

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rinomanza. Il nome del Pampaioni si fece noto circa il 1827, per un piccolo monumento commessogli da certo signore pollacco a cui la morte aveva rapito una

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mentre era intento a modellare un busto del Tasso, improvvisamente la morte lo rapì alla gloria che gli arrideva vicina. — GIROLAMO TURRINI di Firenze (n

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ignobilmente finire, senza nemmeno la gloria della bella morte. Abbandonata la imitazione della natura, e la scelta di quel bello, che in gran parte nel

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accostarsi alla scuola veneta; la terribile scena dantesca della morte del conte Ugolino, eseguita pei signori Della Gherardesca, e in cui sono grandi

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tela, perchè spendiamo altre parole a descriverla. Nel 1837 la morte di Filippo Strozzi e quella di Lorenzino de’ Medici, che fece pel cavalier Puccini

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normanni, gli esorta a domandare a re Giovanni la conferma della Magna Carta. Morte gl’impedi compiere questo dipinto già in molta parte condotto. Il

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però tanto avesse e cosi degnamente lavorato, negli ultimi giorni del viver suo, uno solo fu il sospiro che la morte gli strappò dal cuore: dunque non

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Prometeo, ma riuscì inferiore a sè stesso. Uno dei suoi migliori quadri però è la morte di Sofonisba, che poi nel 1840 espose in Milano. Chiamato a dirigere

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minor lode, la morte di lord Chatham in Parlamento, da Copley (1791); il Diploma Accademico, sul disegno dell’amico suo Cipriani; la partenza d’Abramo

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artista, abile assai nel lavorare alla maniera del lapis e della matita, è la morte di Piramo e Tisbe da Guido o meglio da Lorenzo De-la-Hire

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la ricca collezione che s’era fatta di libri d’arte; i quali, comperati dopo la sua morte dal regio erario, furono il cominciamento della presente

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, vennero a prendere stanza tra noi, e nella città nostra fino alla morte operarono, il Gara vaglia e l'Jesi.

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, morte lo rapi alla famiglia, agli amici, all’Italia, che già onorava in lui un figliuolo diletto. Questo artista guidato dall’altissimo ingegno suo

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modo con rara abilità. Preparavasi ad illustrare la basilica di San Miniato al Monte, quando la morte lo rapì immaturamente mentre dava di sè tanto

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